sabato 02 Dicembre 2023

SVILUPPO, LAVORO E LOTTA ALLA PRECARIETÀ: LA SFIDA DEL PNRR

La Toscana deve riaccendere i motori e tornare a crescere. Una regione già colpita da due anni di pandemia e che, tra moltissime difficoltà, stava finalmente vedendo la luce in fondo al tunnel, rischia oggi di rivedere al ribasso le proprie prospettive. La guerra in Ucraina, i rincari energetici (che non dipendono solo dal conflitto) e lo spettro della stagflazione, ovvero recessione e inflazione allo stesso tempo, suonano come più di un campanello di allarme.

Sullo sfondo resta però una Toscana che non ha mai scommesso davvero sul cammino della modernizzazione. Sulle infrastrutture siamo ancora fermi a una discussione che non ha fatto passi avanti significativi negli ultimi 20 anni. L’aeroporto Amerigo Vespucci non è stato ancora adeguato secondo gli standard che una città come Firenze richiederebbe; l’Alta Velocità destinata a restare un’incompiuta; la Bioraffineria di Livorno di cui ancora non si sa se e quando il progetto partirà; il ciclo dei rifiuti di cui da anni non sappiamo quali saranno gli esiti né se c’è un’idea strategica complessiva per renderlo sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. A quest’ultimo proposito, basti pensare ai termovalorizzatori che per una miope scelta politica non saranno realizzati, con il risultato di dover portare i rifiuti fuori regione spendendo molto di più.

Ebbene, chi pagherà il prezzo di tutte queste non-scelte? I cittadini. Ovvero lavoratrici e lavoratori, anziani, categorie fragili, giovani che si troveranno meno servizi, meno opportunità, meno orizzonti su cui costruire il proprio futuro. Dobbiamo avere il coraggio di superare la Toscana dei “no”.

Serve una governance politica condivisa che tracci la strada e indichi le priorità strategiche che si intendono percorrere. Il sindacato è pronto a fare la sua parte con il senso di responsabilità che lo ha sempre contraddistinto. Purché la politica sia alla ricerca di soluzioni vere e non di passerelle fini a se stesse, utili soltanto per riempire qualche pagina di giornale. Vogliamo davvero progettare la Toscana del futuro? Noi ci siamo.

Uno degli snodi fondamentali sarà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Pnrr sarà il banco di prova per capire che Toscana abbiamo in mente per i prossimi 20-30 anni. Crediamo che sia fondamentale avere una cabina di regia per gestire al meglio le risorse che arriveranno dall’Europa. Il sindacato dovrà essere della partita e sedere al tavolo di confronto con le istituzioni e le associazioni datoriali per trovare le soluzioni che tengano insieme sviluppo, crescita e occupazione di qualità.

Sarà appunto il lavoro l’architrave di tutto. La GKN è diventata l’emblema nazionale del problema della delocalizzazione. Ma è solo la punta dell’iceberg di un problema ampio e strutturale. Sono anni che le delocalizzazioni selvagge impoveriscono il mondo del lavoro e svuotano il nostro territorio di ricchezze e conoscenze. Dobbiamo rimettere al centro delle nostre piattaforme la rivendicazione di un lavoro sicuro, garantito e che preveda salari adeguati al costo della vita. Dobbiamo abituarci all’idea che sempre più spesso saremo costretti a scendere in piazza per reclamare diritti che parevano ormai patrimonio acquisito.

E anche da qui che parte la grande campagna lanciata dalla Uil “Patto di Stabilità? No grazie”. È sotto gli occhi di tutti come la politica di austerità europea abbia inciso negativamente sui rapporti di lavoro, da una parte precarizzando l’occupazione e assottigliando sempre di più i diritti, dall’altra facendo crescere diseguaglianze e lacerando il tessuto economico e sociale del nostro Paese.