Nel 2011 la legge Fornero per necessità di bilancio è intervenuta facendo cassa sul sistema previdenziale: un’operazione che è gravata sulle spalle di milioni di cittadini italiani. Quello che chiediamo è che, adesso, si persegua l’equilibrio sociale riportando la solidarietà al centro del sistema.
Grazie all’azione del sindacato si sono aperti 3 tavoli tecnici, su giovani e donne, sulla previdenza complementare e sulla flessibilità in uscita.
Dopo un primo mese di confronti, per la Uil è necessario un nuovo incontro politico che, partendo dalle analisi sviluppate in queste settimane, possa definire un memorandum che deve segnare una strada per una vera riforma equa e condivisa del sistema previdenziale da poter mettere in campo prima del prossimo Def.
Riteniamo molto importante che il Governo nel corso delle riunioni tecniche abbia riconosciuto la necessità di introdurre una vera flessibilità nell’età di accesso alla pensione. Ma questa flessibilità per la Uil non deve essere in alcun modo legata all’idea di un ricalcolo contributivo. Bisogna riallineare l’Italia a quello che avviene in Europa stabilendo un accesso alla pensione anticipata secondo un doppio canale, con 63 anni di età o con 41 anni di contribuzione a prescinde dall’età anagrafica. È necessaria, anche, una revisione della normativa sugli usuranti ed i gravosi, eliminando tutti i vincoli formali che hanno impedito di poter utilizzare pienamente questi strumenti. Mentre, per chi è nel sistema contributivo, vanno assolutamente superate le soglie reddituali, 2,8 volte l’assegno sociale a 64 anni e 1,5 volte a 67 anni, che impongono a chi ha carriere più deboli o discontinue di andare in pensione più tardi.
Nel sistema contributivo è centrale garantire ai futuri pensionati una pensione adeguata. Anche su questo tema i rappresentanti del Governo hanno convenuto sulla necessità di agire: per noi bisogna integrare il reddito previdenziale, valorizzando i periodi di formazione e i periodi di disoccupazione non coperti da altri strumenti, la maternità e il lavoro di cura familiare.
Importante, inoltre, per tutti i lavoratori e le lavoratrici, ma ancora di più per i giovani, è la costruzione di un forte secondo pilastro previdenziale. Su questo tema i rappresentanti del Governo al tavolo tecnico hanno valutato positivamente la nostra proposta di prevedere un nuovo semestre di silenzio-assenso per favorire le adesioni ai fondi pensione.
La Uil, poi, insieme agli altri sindacati, ha ricordato ai componenti del tavolo tecnico la necessità di un celere avvio del confronto anche sul tema delle pensioni in essere, per le quali è necessario intervenire con concrete misure di sostegno al reddito.
Proposte concrete, dettagliate e importanti necessarie per dare risposte alle lavoratrici, ai lavoratori, alle pensionate ed ai pensionati.