sabato 02 Dicembre 2023

L’energia che muove il Paese

Mai come ora l’idea dell’energia è legata alle prospettive di sviluppo del Paese. Lo scorso 30 novembre siamo intervenuti al convegno ‘Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile’, organizzato a Roma da Confindustria Energia e dai sindacati di categoria presso l’Auditorium Antonianum.

Purtroppo, il tema energetico è anche vissuto in modo controverso. Esiste il fattore della paura dovuta al rischio di disagi ambientali o a quello inerente alla chiusura dei siti produttivi. Deve esser chiaro che l’energia non può essere una maledizione imperante, ma una vera e propria occasione di sviluppo. Il New deal green può rappresentare il modo per realizzare al meglio la produzione industriale mediante una coerente politica correlata. Per farlo, però, dobbiamo avere una giusta visione complessiva. Solo così la transizione energetica sarà una questione sostenibile e non una cosa per ricchi. Insomma, un passaggio verde che non lasci al verde le tasche della maggioranza dei cittadini.

I lavori in questione sono stati aperti dal premier Mario Draghi e hanno preso la parola: Giuseppe Ricci, Presidente di Confindustria Energia; Roberto Cingolani, Ministro della Transizione ecologica; PierPaolo Bombardieri, Segretario generale della Uil; Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl; i quattro leader delle organizzazioni sindacali che seguono i temi energetici.

“Abbiamo chiesto – ha detto il Premier – alla Commissione europea di studiare soluzioni di medio periodo, ad esempio sul tema dello stoccaggio, per limitare le fluttuazioni di prezzo e i rischi per imprese e cittadini. Nella sfida della transizione ecologica dobbiamo essere aperti a tutto, immaginare che quel che è oggi impossibile diventi possibile domani: il panorama delle innovazioni mondiali che vanno a compimento in ogni momento nel mondo è straordinario, non ci sono confini alle nostre capacità di affrontare questa sfida che è esistenziale, però, dobbiamo continuare a lavorare insieme”.

La transizione ecologica non presenta solo pericoli, ma anche opportunità, e l’Italia deve attrezzarsi per coglierle. Dobbiamo puntare a entrare nei segmenti più innovativi del mercato. Crearne di nuovi, in risposta ai bisogni che emergeranno da imprese e consumatori. Sviluppare e adottare tecnologie all’avanguardia, ancora non pienamente sfruttate. Lo Stato deve fare in modo che i rischi della transizione si trasformino in occasioni di crescita.

Il manifesto presentato nel corso dell’evento in questione è stato redatto in 10 punti e firmato dalla confederazione delle imprese energetiche e dai 4 sindacati di settore. Si tratta di un ottimo esempio di come gestire questa collaborazione.

PierPaolo Bombardieri, leader della Uil, ha ribadito la mancanza di una seria politica industriale in ambito nazionale. Il convegno ha posto il modello per la costruzione di processi di coesione e di dialogo partecipativo per creare convergenza su temi strategici del nostro Paese. Da qui si può ripartire per crescere e per poter guardare con fiducia al tempo che verrà.