venerdì 09 Giugno 2023

UN CAMBIAMENTO CULTURALE PER VALORIZZARE LA POPOLAZIONA ANZIANA

Come sappiamo, gli ultimi due sono stati anni di profonda crisi sanitaria, economica e sociale. Il Sindacato, nonostante tutte le limitazioni imposte dall’emergenza, non ha mai smesso di impegnarsi e di essere al fianco di pensionate, pensionati, lavoratrici e lavoratori, anche sperimentando nuove forme di partecipazione e dialogo, con i nostri iscritti e con le Istituzioni.

Da mesi stiamo portando avanti il confronto con Governo, Parlamento e Istituzioni locali. Molti Tavoli sono aperti, ma non si chiudono. I nodi da sciogliere sono molti e le soluzioni vanno trovate in fretta, se vogliamo far ripartire davvero l’Italia.

È necessario innanzitutto rilanciare il Servizio sanitario nazionale, impoverito dalla precedente stagione dei tagli alla Sanità. Bisogna trovare soluzioni alla carenza e precarizzazione del personale medico e infermieristico; è fondamentale potenziare prevenzione, riabilitazione, cure intermedie, medicina del territorio e cure domiciliari, inserendo in modo più organico i medici di medicina generale all’interno del Ssn; è necessario collegare maggiormente la rete ospedaliera con l’assistenza primaria e la medicina, rafforzando la rete socio sanitaria integrata. È fondamentale riorganizzare profondamente il sistema delle residenze sociosanitarie per anziani. Si deve arrivare finalmente a una Legge quadro sulla Non Autosufficienza, che garantisca servizi e sostegni adeguati e omogenei in tutto il territorio nazionale.

Serve una riforma generale del sistema pensionistico. Bisogna mettere in sicurezza le pensioni di oggi e di domani, soprattutto quelle di giovani e donne. Sono necessari interventi strutturali per riportare equità nel sistema: flessibilità in uscita intorno ai 62 anni di età o con 41 di contributi a prescindere dall’età; riconoscimento della gravosità delle diverse mansioni e del lavoro di cura; pensione di garanzia per i giovani; rilancio della previdenza complementare; separazione tra previdenza e assistenza. È fondamentale tutelare il potere d’acquisto di pensionate e pensionati, a partire dal ripristino, come già previsto, dal prossimo gennaio del meccanismo di rivalutazione dei trattamenti pensionistici più equo dell’attuale e dall’ampliamento della platea dei beneficiari della quattordicesima con l’incremento dell’importo per chi già la riceve.

Si deve ragionare diversamente sull’allungamento della speranza di vita, anche dal punto di vista pensionistico, perché, come dimostrato dalla Pandemia, non può essere dato per scontato né considerato solo in termini matematici e di sostenibilità economica.

Serve una riforma fiscale che riduca le tasse a lavoratori e pensionati.

Serve un cambiamento globale, anche culturale, volto a valorizzare la popolazione anziana, che è una risorsa fondamentale per questo Paese e il vero ammortizzatore sociale delle famiglie e può rappresentare un volano di sviluppo sociale ed economico.

Questi interventi devono cominciare a essere inseriti già nella Legge di Bilancio e incardinati nel Pnrr, che è una occasione irrepetibile che il Paese non può lasciarsi scappare. Se non ora quando?