domenica 04 Giugno 2023

LA VALLE D’AOSTA NON È ESENTE, MANCANO ISPETTORI

Da regione virtuosa sui controlli, a fanalino di coda in pochi anni. La carenza di personale nella sede regionale della Valle D’Aosta dell’ispettorato del lavoro continua ad essere un problema sempre più irrisolto, aggravato in questo periodo caratterizzato dalla pandemia da COVID-19, tanto che è stata presentata un’interrogazione, da parte del Senatore Valdostano Albert Laniece, al Ministro delle Politiche del Lavoro Andrea Orlando.

La carenza di personale incide in maniera negativa sul sistema socio-economico, perché il rispetto delle norme incide sia sulle imprese sia sui lavoratori. Un solo ispettore su circa 14000 aziende presenti a livello regionale. Sono finiti i tempi in cui l’ispettorato era il centro delle relazioni, luogo di confronto e di raffreddamento dei contenziosi, quando le problematiche si risolvevano e gli arbitrati erano all’ordine del giorno.

I normali controlli erano sentiti sia dalle aziende che dai lavoratori come input sull’attenzione alle regole. Oggi non si risolve la normale amministrazione. Il caso di una denuncia da parte di una lavoratrice che, aldilà della possibile verità o meno, dopo 10 mesi è ancora in attesa di notizie e di risposte deve fare riflettere. Ispettori Inps e Inail sono stati decimati dalla politica e rallentati dalla burocrazia.

Così selezionano le denunce e abbandonano molti lavoratori, effetto di una riforma nata col Jobs Act che ha invece moltiplicato i passaggi autorizzativi e la probabilità di fughe di notizie. Controlli che si risolvono in un nulla di fatto. Si fanno ispezioni in base alla redditività per l’istituto, alla facilità di dimostrare le ragioni del lavoratore e quindi di recuperare l’evaso. La domanda del sindacato resta ovvia: scelta puramente economica o politica?