venerdì 09 Giugno 2023

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: NECESSARIA UNA RIFORMA STRUTTURALE

La pandemia ci ha mostrato lo straordinario valore dei lavoratori e dei servizi pubblici, ma ne ha fatto emergere anche i limiti, a causa di decenni di tagli che li hanno impoveriti.

In questi mesi i lavoratori sono rimasti in prima linea, senza risparmiarsi, con turni massacranti, scarsi strumenti di sicurezza individuale, rischiando la propria salute.

Lavoratori che stanno aspettando gratificazioni normative ed un rinnovo contrattuale da anni, i pubblici da oltre 3 anni e i privati dagli 8 agli 11 anni.

Non serve averli chiamarli eroi se poi, non gli vengono riconosciuti dignità e rispetto.

Stiamo aspettando, da mesi, la realizzazione degli impegni sottoscritti nel Patto per l’innovazione pubblica e la coesione sociale siglato l’11 marzo con il Presidente Draghi ed il Ministro Brunetta e non abbiamo alcuna intenzione di fare mezzo passo indietro.

Anzi, gli impegni del Patto rappresentano solo una base di partenza sulla quale costruire la Pubblica amministrazione del futuro, e non un punto di arrivo.

Al momento continua a regnare solo tanta confusione e poca chiarezza: nessun confronto strutturato per lo sblocco del turn-over, per le assunzioni straordinarie a tempo indeterminato tramite concorsi pubblici, per maggiori risorse per la nuova classificazione del personale e per il rinnovo contrattuale, per l’eliminazione dei tetti di spesa per le assunzioni del personale e per sblocco della contrattazione decentrata: siamo completamente fermi al punto di partenza.

Così come nulla è stato programmato e concertato per potenziare la rete di servizi sanitari territoriali in grado di dare risposte urgenti e di qualità ai cittadini: ci sembra che la politica non abbia imparato nulla dalla pandemia e continui a svolgere un mero ruolo ragionieristico senza alcuna volontà di valorizzare i servizi ed il lavoro.

Siamo stufi di continuare ad assistere, pur cambiando i Governi, ad un teatrino politico che non affronta una riforma seria e strutturale della Pubblica amministrazione per garantire più diritti, più welfare ai lavoratori e più servizi ai cittadini. Ci sembra, piuttosto, che i lavoratori vengano trattati peggio e pagati ancora meno: si pensi ad esempio agli ultimi provvedimenti per i quali non è più previsto lo stipendio per i lavoratori costretti alla quarantena o al persistere del previo assenso al rilascio del nulla osta per i dipendenti del SSN e per i dipendenti dei Comuni con meno di 100 dipendenti.

Siamo arrivati al capolinea: entro questo mese, settembre, ci aspettiamo un calendario di convocazioni serrate per risolvere le annose questioni che denunciamo da anni e che ancora non trovano alcuna risposta, al di là dei roboanti proclami.

Non ci siamo mai tirati indietro a manifestazioni, proteste e scioperi generali e non escludiamo un autunno caldo con l’obiettivo di rimettere al centro la dignità del lavoro ed il rispetto degli impegni sottoscritti a marzo.